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“Le minacce della rete salgono. I tilt informatici bloccano le città. Provocano perfino suicidi. Servono cyber security e guardiani della rete, anche donne. Finora solo il 7%, ma aumentano. […] È necessario difendersi, ogni account nasconde un rischio. Bisogna scegliere password alfanumeriche forti, cambiarle ogni (due/)tre mesi e non usare mai la stessa (su più account/profili) – consiglia la detective digitale Federica Bertoni – Scaricare le applicazioni dalle fonti ufficiali e sfruttare le impostazioni di sicurezza e privacy, anche se noiose. Per la messaggistica l’app più sicura (in questo momento) è Threema. Meglio usare i social dal web e non dalle app e sloggarsi dopo averli consultati. Abilitare l’autenticazione a due fattori, per esempio con password e SMS con codice sul cellulare. Infine, un appello ai genitori: non postate foto e video dei vostri figli. Possono essere trafugati e con la tecnica deepfake essere trasformate in qualcosa di orrendo. Per difendersi dai crimini online Bertoni ha lanciato il sito donneconloscudo.com”.
Anche il progetto donneconloscudo.com è dunque protagonista del pezzo di Deborah Ameri uscito sul numero 1.254 di D – la Repubblica delle donne, in edicola oggi 4 settembre. D è il magazine del sabato allegato al quotidiano la Repubblica e qui, se vorrete, ci trovate nel servizio intitolato Intelligence Web.007, all’interno della rubrica “Storie”, a pagina 52 e seguenti.
